Rafforzare la resilienza psicocorporea con l’Analisi Bioenergetica. Esplicazione di alcuni esercizi base
Il lavoro bioenergetico con l’adulto, segue una linea diversa a seconda della struttura corporea della persona. La linea di base che si segue in genere ricalca le esigenze e le necessità della persona in relazione alla sua struttura di carattere.
Esistono ”Strutture Caratteriali” che necessitano di essere “caricate” dal punto di vista Bioenergetico e quindi avranno bisogno di un certo tipo di lavoro fisico e psicologico, altre “Strutture Caratteriali” che invece hanno esigenze di “scaricare” energia in eccesso perché tendono a bloccarla nel corpo tramite tensioni muscolari.
1) Grounding
Il grounding, che letteralmente significa “radicamento”, è un esercizio nel quale la persona viene letteralmente messa con i piedi a terra. Ciò viene fatto fare al fine di ripristinare il contatto della persona con le proprie sensazioni fisiche di base.
Come infatti osserva Lowen: “La sensazione del contatto tra i piedi e il terreno è conosciuta in bioenergetica come ‘grounding’. Questo indica una corrente di eccitazione che scorre attraverso le gambe fino ai piedi e al terreno. Allora si è collegati alla terra, non si è sulle ‘nuvole’ o ‘per aria’” .
Il grounding permette alla persona di aumentare gradualmente le sensazioni fisiche rispetto al suo corpo e quindi aumentare la consapevolezza dei bisogni e desideri, nello stesso tempo il lavoro di grounding, come del resto tutto il lavoro in bioenergetica, promuove l’emergere di tutto il sistema emotivo sepolto nel corpo. Ciò significa che, assieme alle sensazioni fisiche di rinascita, di benessere, di liberazione ed apertura possono affiorare sentimenti e sensazioni collegate alla paura, alla rabbia e al terrore. Questo dipende dalla qualità dell’esperienza infantile della persona. Il lavoro bioenergetico fa emergere il rimosso sepolto nel corpo e quindi occorre calibrare per dare alla persona la possibilità di aprirsi al corpo e di non spaventarsi per le emozioni che mano a mano emergono. Questo vale specialmente per la persona schizoide la cui problematica antica è collegata proprio all’angoscia di morte.
2) La respirazione
Se osserviamo i bambini piccoli e gli animali ci accorgiamo che essi non hanno bisogno di istruzioni per respirare correttamente, mentre l’adulto ha bisogno di rieducarsi alla respirazione naturale in quanto nel tempo ha imparato a bloccare il respiro come riflesso del blocco emotivo.
Alexander Lowen osserva che la respirazione superficiale della persona depressa è l’effetto di una lunga e profonda repressione di contenuti emotivi di segno negativo come dolore, rabbia, paura. Nel tempo la persona ha imparato a bloccare la respirazione come modalità per non sentire le emozioni negative, nello stesso tempo però senza una profonda respirazione ci si priva del desiderio di vivere. Ripristinare una respirazione adeguata significa reimmettere nel corpo energie e questo consente l’affiorare di sensazioni sepolte nel corpo; possiamo incontrare paure e desideri, ma ricominciamo a vivere e quindi a sentire.
Esistono varie modalità respiratorie in bioenergetica
a) Respirazione addominale. Si esegue di solito a terra con le ginocchia piegate ed i piedi aderenti al suolo alla distanza di circa 40 cm. La testa va portata il più indietro possibile senza forzare per estendere la gola. Le mani vanno poste sul ventre per poter apprezzare l’onda respiratoria che gonfia l’addome. Mano mano che tale esercizio si approfondisce è possibile apprezzare l’onda respiratoria che dal torace si estende al bacino. Tale fluidità è sinonimo di una sana respirazione. Potremmo osservare se ci sono punti dove il respiro viene bloccato o se abbiamo difficoltà ad approfondire il respiro, se succede questo è molto probabile che stiamo trattenendo, inconsapevolmente, qualche tipo di sensazione o emozione.
b) Respirazione con oscillazione del bacino. Tale tipo di esercizio può metterci in contatto con emozioni viscerali ancora più profonde. È opportuno quindi ricordare che tali esercizi vanno eseguiti con la supervisione di un trainer qualificato ad orientare la persona in modo adeguato. Uno psicoterapeuta con una specifica formazione bioenergetica è la figura idonea a suggerirvi quali sono gli esercizi che possono aiutarvi ad approfondire la consapevolezza del corpo, dei bisogni e desideri che vi sono contenuti.
Rafforzare il senso della propria identità corporea migliora l’autostima e l’autoefficacia. Ne consegue che siamo più forti e rafforziamo il senso del nostro Io e di ciò che desideriamo. Riusciamo con maggiore facilità ad identificare ciò che ci nutre in senso emotivo e ci dirigiamo aggressivamente verso l’oggetto dei nostri desideri.
In Bioenergetica esistono tutta una serie di esercizi “espressivi” che facilitano l’affermazione di Sé.
Occorre prima fare un lungo lavoro per conferire alla persona una base sicura di consapevolezza corporea con gli esercizi di grounding, respirazione ed orientamento corporeo e poi iniziare a lavorare sulla parte assertiva del sé.
Fanno parte delle attivazioni per l’espressione e l’affermazione di Sé gli esercizi sessuali. Questi esercizi hanno lo scopo di permettere alla persona di sentire e focalizzare le sensazioni genitali nel bacino ed entrare in contatto con la propria sessualità. È molto probabile che all’inizio ci si senta un poco impacciati e tesi, specialmente se tali esercizi sono effettuati insieme ad altre persone. Tuttavia in genere si scopre che ben presto l’imbarazzo lascia il posto al desiderio ed al piacere di esplorare e quindi aumenta la capacità della persona di lasciarsi andare. Tali esercizi vanno eseguiti in gruppo e in seduta singola solo quando c’è la sufficiente fiducia ed intimità. La sessualità, infatti, nella nostra cultura è collegata con sentimenti collegati alla colpa ed alla vergogna. Lavorare sulla sessualità in Bioenergetica è molto importante perché apre la strada al desiderio fisico di intimità ed alla reciprocità adulta dell’amore.
Due esercizi tipo da eseguire possono essere:
a) La rotazione delle anche
La rotazione e l’oscillazione delle anche ci permette di entrare in contatto con il bacino. La posizione base è sempre il grounding, con le ginocchia leggermente piegate ed i piedi ben piantati sul terreno, dritti e paralleli a circa 30 cm di distanza. Ruotare ed oscillare le anche cercando di percepire se tratteniamo il respiro e blocchiamo qualche parte del corpo. Lo scopo centrale di questo esercizio e di tutti gli esercizi di Bioenergetica è di recuperare il massimo della spontaneità corporea possibile, la maggiore possibilità del gesto spontaneo e della libertà del sentire. A tale riguardo tali esercizi specifici possono risvegliare le sensazioni del bacino collegate al desiderio sessuale. La sessualità, come ogni altro aspetto della nostra natura umana, ha diritto di essere espressa in modo naturale e spontaneo e tuttavia sappiamo, sul piano di realtà, che la natura dell’educazione che abbiamo ricevuto ha condizionato la sua espressione ed il suo sentire. Tali esercizi possono essere fatti sia da soli che in gruppo, l’importante è sentire in che modo contattiamo la nostra parte sessuale.
I bambini, nella dimensione del gioco bioenergetico, avranno molte meno difficoltà degli adulti a giocare con le anche e con il bacino in quanto strutturalmente più liberi da pregiudizi di sorta riguardo la sessualità.
Nel gruppo di bambini che seguiamo, tali esercizi sono fatti con divertimento ed in modo ludico. Così come dovrebbe essere la sessualità degli adulti: divertente e liberatoria.
b) Inarcamento della schiena ed oscillazione del bacino
Questo esercizio è ancora più intenso del primo perché permette di contattare in modo ancora più profondo le sensazioni e le eventuali tensioni del bacino. Dalla posizione supina e con le ginocchia piegate si parte per respirare nell’addome e nel bacino; quando l’aria riempie tali cavità, ruotate il bacino verso il pavimento premendo con la parte posteriore, mentre quando espirate puntando i piedi fate in modo di ruotare il bacino all’esterno. Tale oscillazione permette anche di sentire una profonda vibrazione nel bacino se il vostro corpo è sufficientemente libero da tensioni.
Durante l’esecuzione dell’esercizio sentite cosa accade al vostro bacino, ai glutei, alle gambe ed al vostro respiro, che tipo di sentimenti accompagnano l’esecuzione dell’esercizio.
L’esperienza clinica suggerisce che il corpo si irrigidisce e tende a perdere il contatto con il terreno quando entra in gioco la sessualità: la dimensione fantasmatica e sentimenti di imbarazzo e vergogna inquinano il piacere sano e spontaneo dell’atto sessuale.
Come osserva magistralmente Lowen, “il senso della personalità individuale [e la forza per sviluppare la resilienza] è ancorato alla propria sessualità. L’angoscia, i sensi di colpa o di insicurezza sessuali indeboliscono questo ancoraggio e minano la forza del proprio ego. Costruire in modo positivo il proprio ego comporta la soluzione completa dei propri problemi sessuali. Ma è ugualmente necessario lavorare direttamente ai problemi dell’ego relativi a funzioni dell’ego quali la padronanza di sé e l’auto-espressione” .
L’auto-espressione e la padronanza di sé sono temi fondamentali in Analisi Bioenergetica poiché la premessa è che, se una persona è bloccata nella sua capacità di esprimere ciò che sente, ciò è visibile anche a livello corporeo. Non solo, ma il blocco di un singolo sentimento porterà poi il blocco emotivo ad espandersi in tutta la gamma di espressione emotiva e condurrà la persona alla paralisi del sentire emotivo e alla depressione. Per questo motivo occorre promuovere nei bambini sia la salute emotiva che la salute fisica, consentendo loro di esprimere il più possibile l’ampia gamma di emozioni e sentimenti, mantenendo al contempo un contesto di regole relazionali il più possibile adeguato. Detto in altri termini non si vuole promuovere una generica benevolenza e permissività verso tutte le manifestazioni emotive dei bambini; invece si cerca di promuovere nell’adulto il rispetto dell’individualità e dei sentimenti del bambino che non può prescindere dall’empatia. Difficilmente un adulto emotivamente rigido e bloccato potrà essere autenticamente empatico verso un bambino, a maggior ragione se si tratta di suo figlio.
In Bioenergetica lo sforzo che facciamo è restituire all’adulto la maggiore padronanza possibile dei propri sentimenti e ripristinare la capacità di auto-espressione.
La padronanza di sé denota, nell’adulto, la capacità di agire in modo appropriato rispetto ad una data situazione.
Elenchiamo qui di seguito alcuni dei molti esercizi che si eseguono in un protocollo sia individuale che di gruppo.
1) Scalciare (fig. 2.5a, 2.5b, 2.5c, 2.5d)
Tale esercizio ha lo scopo di permettere alla persona di esplorare e contattare una vasta gamma di sentimenti dalla rabbia all’aggressività ma anche il dolore e la paura.
Il termine aggressività non può venire confuso con il comportamento distruttivo del picchiare e distruggere. Esiste infatti un’aggressività sana che si manifesta nel corpo intero che si protende verso l’esterno per prendere quello che è utile alla sopravvivenza: la persona che lotta per affermare il proprio diritto alla libertà ed all’amore non è distruttiva anche se il suo comportamento può sembrare aggressivo; un individuo che protegge la sua libertà che sente minata dall’invasione psicologica e fisica di altri difende il suo territorio ed il suo spazio personale.
La nostra cultura tende a reprimere i sentimenti negativi poiché li considera sbagliati, mentre nessun sentimento di per sé dovrebbe essere considerato sbagliato in quanto se sorge nella nostra coscienza ha un motivo per esserci. Possiamo perfezionare i modi in cui esprimerli, ma non modificare la base emotiva delle nostre azioni.
L’Analisi Transazionale suggerisce che il sistema parentale influenza anche ciò che un bambino può o non può sentire in termini emotivi suggerendogli cosa è bene provare e cosa non lo è. Questa situazione ingenera sicuramente un adulto adattato incapace di sentire e di rapportarsi agli altri con sentimento. L’Analisi Bioenergetica mediante tali esercizi vuole mettere l’individuo in condizione di riprendersi la maggior parte possibile del proprio bagaglio emotivo.
Classico esercizio che si affianca allo scalciare coi talloni sdraiato sul materasso è la cosiddetta “scenata infantile di collera” dove tutto il corpo viene vigorosamente sollecitato ad esprimere rifiuto e rabbia. Si tratta di un esercizio dove viene coinvolta la parte infantile profonda e non è raro che possano emergere ricordi di antiche ferite.
2) Colpire il materasso con una racchetta o con i pugni (fig. 2.6a, 2.6b, 2.6c, 2.6d, 2.6e, 2.6f, 2.6g)
È un altro esercizio che aiuta la persona a confrontarsi con la propria rabbia distruttiva.
3) Liberarsi dalla maschera
Si tratta di un esercizio che mette in movimento la muscolatura espressiva del viso, di cui, per esperienza, siamo non sempre pienamente consapevoli. Molti di noi portano scolpite nella faccia righe di espressione e di emozioni che sono sepolte nell’inconscio. La maschera che portiamo anestetizza tali emozioni e conferisce al nostro viso un aspetto spento e poco vitale. Allentare la mascella e lasciar penzolare la parte inferiore della bocca è uno degli esercizi per allentare la tensione della corazza facciale, massaggiare il volto, fare le boccacce, mimare emozioni intense come ridere forte o piangere o arrabbiarsi, mettono in moto la muscolatura e le emozioni. Ci si può rendere conto di come ci è difficile avere accesso ad alcune emozioni e di come siamo bloccati a livello corporeo.